Giornalisti minacciati, escalation in atto: “Denunce in aumento del 100%”

22set2010
Rapporto dell’Osservatorio Fnsi-Odg, presentato il 23 settembre a Napoli, in occasione del Premio Siani. Alberto Spampinato, fondatore dell’Osservatorio: “I dati confermano che l’allarme da noi lanciato un anno fa era giustificato”

BOLOGNA - Cinquantatre casi di minacce e intimidazioni, di cui 10 aggressioni fisiche e 9 intrusioni e danneggiamenti. Diciannove le minacce pervenute tramite lettere e telefonate, 2 attraverso il web e 13 per via giudiziaria. Il secondo rapporto dell'Osservatorio Ossigeno Fnsi-Odg mostra un fenomeno preoccupante e in costante crescita su tutto il territorio italiano. Nonostante le regioni del sud, Calabria in testa, detengano il triste primato per le minacce subite dai giornalisti, non mancano casi gravi di pressioni subite dalle redazioni di centro e nord Italia. Sono 8 i casi segnalati in Calabria, 4 in Sicilia, 6 in Campania, 9 in Lazio, 6 in Lombardia, 3 in Puglia, 2 in Basilicata e Piemonte e 1 in Emilia-Romagna. Quest'ultima denuncia proviene dal giornalista David Oddone, cronista a San Marino minacciato di morte lo scorso aprile. Il giornalista che segue i temi della criminalità, infiltrazioni mafiose e reati finanziari nella Repubblica del Titano, ha visto intensificarsi intimidazioni e avvertimenti dopo che i suoi servizi sono stati ripresi da importanti quotidiani (come il Corriere della Sera e il Sole 24Ore) e in seguito della sua partecipazione alle trasmissioni televisive (Ballarò ed Exit).
Nel rapporto sono indicate anche le numerose segnalazioni pervenute all'Osservatorio troppo tardi per essere verificate prima che fosse dato alle stampe, 15 in totale, utili a una fotografia più realistica della diffusione di un fenomeno spesso trascurato e sottostimato nel nostro Paese.
 
Il rapporto è stato presentato il 23 settembre a Napoli, la città di Giancarlo Siani, il giovane cronista del quotidiano Il Mattino, ucciso 25 anni fa dalla camorra, la sera del 23 settembre 1985. Era un giornalista "abusivo" che lavorava a tempo pieno come corrispondente da Torre Annunziata, un giovane precario dei nostri tempi che non ha mai smesso di praticare il giornalismo in cui credeva, quello che informa senza censura. È in occasione del premio intitolato alla memoria di questo giornalista, nella sala riunioni del Mattino, è stato presentato il documento che raccoglie i diversi casi di censura violenta realizzata con minacce, intimidazioni, danneggiamenti, intrusioni, e azioni giudiziarie pretestuose per limitare la libertà di informazione in Italia.
 
Il Rapporto 2010 è il secondo a essere pubblicato da quando l'Osservatorio Fnsi-Odg "Ossigeno per l'informazione" è stato istituito con l'intento di difendere la libertà dei giornalisti italiani. Un rapporto definito "a metà" da Angelo Agostini, direttore scientifico dell'osservatorio e direttore della rivista "Problemi dell'informazione", che lamenta la carenza di fondi destinati a questa attività da Fnsi e Odg: "Potevamo fare due cose di fronte a questa situazione. Rimandare la pubblicazione del nuovo rapporto rischiando di slittare al 2015 o scegliere di procedere a scartamento ridotto. Abbiamo scelto la seconda opzione, rischiando di raccontare meno di quanto avremmo dovuto, piuttosto che stare in silenzio".
Se nel rapporto precedente erano segnalati 61 episodi in un periodo di tre anni (2006-2008) per una media di 20 l'anno, i 43 episodi dell'ultimo rapporto segnano un aumento del 100% delle minacce denunciate dai giornalisti. In aumento anche le minacce collettive ai danni di gruppi di giornalisti o intere redazioni nell'ordine del 250% con il doppio dei giornalisti coinvolti (+100%).