Media e immigrazione, ecco le “dieci trappole da evitare"

18apr2012
Al seminario di Redattore Sociale “Sgomberiamoli!”, l’intervento del sociologo Mauro Valeri. “Attenzione anche ai pregiudizi positivi”. Una trappola anche la solidarietà, se prende il posto dei diritti”


ROMA - Le "dieci trappole da evitare per chi scrive di immigrazione" sono state illustrate da Mauro Valeri, sociologo e responsabile dell'Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio", intervenuto stamattina al seminario di formazione "Sgomberiamoli!", promosso dall'agenzia Redattore Sociale". La prima insidia è "il termine razza, che forse sta tornando", ha detto Valeri, citando a testimone il "bugiardino di un farmaco, che parla di 'pazienti di razza nera'. Non bisogna tanto stare attenti al termine, quanto ai significati che si porta dietro". La seconda trappola è la "deumanizzazione, che avviene ogni volta che, per esempio, si paragonano gli uomini ad animali. E' il caso delle 'antilopi' nell'atletica leggera, per esempio. Non è solo un modo di dire, ma rischia di diventare una pratica".

immigrati su un pullmanLa terza trappola si nasconde nei "pregiudizi positivi: per esempio, quello in base a cui i neri hanno il ritmo nel sangue. Occorre poi fare grande attenzione ai numeri - ha detto ancora Valeri, riferendosi alla quarta insidia - che nell'immigrazione sono complicatissimi - Attenzione anche a legare i fatti tra loro, perché non tutte le variabili sono significative, ma molte sono casuali" . La sesta raccomandazione è "non evidenziare troppo le differenza, ma soffermarsi di più sulle similitudini. Dobbiamo poi imparare a ragionare in termini di meticciato, raccontando le molteplicità dell'identità". Un'altra trappola si nasconde "nell'abitudine di parlare di immigrazione in termini di solidarietà, più che di diritti. Le ultime due trappole - ha concluso - sono i capro espiatorio, generalmente debole e invisibile, e la discriminazione indiretta, cioè la condotta razzista che in molti casi non è riconosciuta come tale". E' possibile seguire gli incontri anche dall'esterno, attraverso una diretta Twitter su @RedattoreSocial con l'hashtag #sgomberiamoli, sia attraverso i video messi on line su questo sito. (ec)