Territorio e relazioni, "parole chiave" della comunicazione sociale

27ott2020

Nuovo appuntamento con i seminari formativi promossi dal Giornale Radio Sociale, Redattore Sociale e Forum del Terzo Settore. Fiaschi: "Il compito del giornalista è accendere la luce sulle storie che possano trasmettere esempi di coraggio e di speranza”

PALERMO - Una comunicazione sociale che, al di là dell'aspetto esclusivamente informativo, sappia raccontare le comunità del suo territorio, diventando leva di cambiamento sociale. E' stato questo il tema centrale dell'incontro on line, che è parte di un ciclo di seminari formativi a livello nazionale promosso dal Giornale Radio Sociale, insieme a Redattore Sociale, con il Forum del Terzo Settore e il sostegno della Fondazione con il Sud e in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Sicilia.

Nello specifico ci si è confrontati sulla possibilità di alimentare sempre più una rete di soggetti diversi coinvolti sul territorio (famiglie, insegnanti, educatori, giornalisti, ‘gestori’ di attività culturali) affinché possano contribuire al superamento della povertà educativa minorile e per la costruzione di una prospettiva di futuro, fondata su crescita economica, emancipazione ed autonomia. Il giornalista attraverso il racconto e la testimonianza di queste esperienze diventa parte integrante della comunità educante e del percorso intrapreso dalla comunità, e contemporaneamente parte di un processo volto all’informazione intesa, in senso ampio, come costruttrice di cultura e di futuro. L'intenzione è quella che la comunicazione sociale possa imparare a narrare il territorio: le sue sfaccettature, le tradizioni, le comunità ed il patrimonio di esperienze e relazioni che lo abitano. Solo in questo modo potrà favorire il processo di crescita culturale e sociale.

La giornata coordinata da Ivano Maiorella, direttore Giornale Radio Sociale e Anna Monterubbianesi della redazione Giornale Radio Sociale ha avuto diversi relatori. “La comunicazione sociale deve girare intorno a due parole chiavi che sono sostanzialmente territorio e relazioni – ha affermato Ivano Maiorella -. Solo valorizzando pienamente questi due aspetti si possono raccontare bene i fatti che diventano poi notizie".  “La comunicazione sociale sempre di più richiede lo sforzo di raccontare nel migliore dei modi la realtà che ci circonda – ha sottolineato il presidente dell'Odg della Sicilia Giulio Francese -. Scrivere per raccontare bene i fatti è difficile perché richiede tanta attenzione, sensibilità e senso di responsabilità. Occorre incontrare le persone ed osservare tutta la realtà. Solo in questo modo il nostro mestiere può ritornare ad avere la giusta credibilità. L'importante è guardarsi intorno per essere parte della comunità educante per il cambiamento e la costruzione del bene comune”.

La parola è passata a Claudia Fiaschi, portavoce Forum Nazionale Terzo settore. “Non sempre i mass media riescono a cogliere l'importanza di certe esperienze che arrivano dal terzo settore – ha detto Claudia Fiaschi -. Sappiamo che in questo periodo di crisi, l'emergenza sanitaria sta lasciando il Paese più povero e diseguale. Di conseguenza il ruolo del terzo settore è proprio quello di non aspettare solo la risposta pubblica ma di attivarsi concretamente, rimboccandosi le maniche per  dare alcune prime risposte ai bisogni sociali. Da qui il compito del giornalista che è quello di accendere la luce sulle storie  che possano trasmettere esempi di coraggio e di speranza”.

Anche la Rai, avvalendosi del lavoro delle redazioni regionali ha saputo portare avanti alcune proposte nuove sul piano dell'approfondimento di certi temi sociali. “La scorsa stagione abbiamo avuto modo di realizzare il 'mercoledì sociale' dedicato alle storie ed alle esperienze raccontate dalle varie redazioni regionali – ha detto Roberto Gueli vicedirettore TGR RAI -. L'iniziativa è andata bene e siamo riusciti a raccogliere circa 100 storie  che possono considerarsi delle finestre importanti sulla società  che hanno ampliato la visione televisiva esclusivamente legata alla cronaca. Non si esclude pertanto che possa essere nuovamente  realizzata”.

A Palermo diverse sono le associazioni che hanno realizzato progetti di grande respiro sociale. Tra le esperienze sono state raccontate quelle della Missione Speranza e Carità, di Cotti in Fragranza della cooperativa Rigenerazioni, dell'Eco museo del Mare e dell'associazione Laboratorio Zen Insieme. La missione del giornalista deve essere quella di cercare di essere empatico e promotore di buone pratiche – ha detto Riccardo Rossi portavoce della Missione Speranza e carità -. Durante i 25 giorni di quarantena, che abbiamo vissuto, abbiamo avuto diversi giornalisti vicini ma purtroppo non sono mancati quelli che hanno raccontato episodi non veritieri. La prima riflessione allora da fare è quella di lavorare sempre con alto senso di responsabilità, accertando sempre le fonti senza lasciarsi condurre dal vortice mediatico che a volte fa perdere il senso della realtà. Difficile ma possibile è puntare quindi verso un giornalismo etico che diventi sempre più patrimonio di tutti”.

“Chiediamoci oggi che cosa sono diventate le comunità che i giornalisti sono chiamati a raccontare – ha sottolineato pure Andrea Volterrani dell'Università di Roma Tor Vergata -. Se oggi il giornalista non parte dal territorio rischia concretamente di sparire senza avere una sua identità.  Se, invece, si ferma soltanto al livello mediatico digitale la sua professione rischia di estinguersi perchè viene superata da altri comunicatori. La credibilità e professionalità del giornalista deve passare, quindi, dalle persone dagli incontri e dalle relazioni che gli permettono ancora di raccontare e di continuare a fare la differenza rispetto ad altri. Il giornalismo partecipativo e comunicativo deve stare dietro ai territori per acquisire quelle competenze di prossimità e di fiducia nelle comunità che creano e favoriscono incontri costruttivi e propositi per tutta la società”.

Sono intervenuti, inoltre, tra gli altri, Stefano Arduini, direttore responsabile di Vita, Pippo di Natale portavoce Forum Terzo Settore della Sicilia, Cristina Alga dell'Ecomuseo del mare e Nadia Lodato di Cotti in Fragranza.