Premio L’anello Debole, vincono gli inediti. E la Rai acquista un’opera

09nov2010
Protagonisti della sesta edizione i lavori di giovani autori mai andati in onda. Il caso di “Sassi tra gli ulivi”, finalista della sezione “Tv”, voluto da Rainews24 dopo essere stato trasmesso su CorriereTv

CAPODARCO DI  FERMO - Al Premio L'Anello Debole (vedi lanci precedenti) vincono gli inediti: su sei opere vincitrici, 4 non sono mai andate in onda. Così, grazie al Premio, i giovani autori che non riescono a trovare spazio nei media hanno avuto l'opportunità di dare visibilità ai loro lavori. Complice la collaborazione con il Corriere della Sera che ha inserito sul suo sito i 18 video finalisti. Uno di questi, "Sassi tra gli ulivi", di Laura Silvia Battaglia e Barbaro Urbano (categoria "Tv") è stato acquistato da RaiNews 24 solo dopo essere stato trasmesso da CorriereTv. C'è poi il caso del  vincitore assoluto della categoria "Tv", "L'inferno dei bimbi stregoni" di Stefano Liberti. Un'altra opera inedita commissionata da Rai1, ma mai mandata in onda a causa della drammaticità delle immagini. Il reportage girato a Kinshasa racconta la storia dei minori accusati di stregoneria e mandati in strada dalle stesse famiglie. E' un'opera inedita anche "Campania d'Africa", di Francesco Alesi, che ha vinto la sezione "Corti della realtà". Il documentario dà voce agli africani di Castel Volturno, e racconta la loro vita tra degrado e abbandono.


"Nelle prime 5 edizioni abbiamo avuto numeri impressionanti - ha detto il presidente della Comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi ieri durante la premiazione - . Sulla base di questi numeri il premio è cresciuto ed è diventato un Festival. Quest'anno abbiamo avuto anche la soddisfazione di collaborare con il Corriere della Sera e prevediamo che il prossimo anno sarà un exploit, a giudicare dal fatto che in questa edizione qualcuno è riuscito a vendere la propria opera". "Questo Festival - ha aggiunto Daniela De Robert, giornalista del Tg2 e membro della giuria di qualità - aiuta a sentirsi meno soli nel lavoro controvento che facciamo. Da qui usciamo più convinti e aggressivi". "Questo Festival - ha concluso don Albanesi - riesce negli anni a mantenere uno stile sobrio, perché vuole conservare la sostanza delle cose". 
Tutti i video finalisti di questa e delle passate edizioni sono on line sul sito www.premioanellodebole.it.