Il seminario di giornalismo della comunità “La Collina” diventa annuale

10mar2010
I giornalisti sardi hanno fatto il punto sull'informazione sempre più alle prese con i temi dell'immigrazione e dell'emarginazione. Peretti: "Sembra paradossale ma può capitare che i giornalisti siano disinformati"

CAGLIARI - Un appuntamento che diventerà annuale, come un seminario per fermarsi un attimo a guardare chi è rimasto indietro. "Ci considerano ladri di lavoro o poveracci da aiutare, invece siamo persone". Ha grandi occhi neri Mohammed, marocchino, che nei giorni scorsi ha parlato al convegno-dibattito "Il giornalismo ed il sociale", organizzato a Serdiana, nella sede della comunità "La Collina" dall'Osservatorio media e minori, l'Ordine dei Giornalisti e l'Associazione della stampa sarda e dal Tribunale per i minori di Cagliari. Un incontro aperto non solo agli "addetti ai lavori", al quale hanno partecipato giornalisti e operatori del sociale, voluto per fare il punto sullo stato dell'informazione sarda, sempre più alle prese con problemi che riguardano gli immigrati, i deboli  e gli emarginati.  "Sembra paradossale - dice Filippo Peretti, presidente dell'ordine - eppure può capitare che i giornalisti siano disinformati. Dei nostri stranieri sappiamo poco, anche perché spesso lavoriamo al telefono o via mail, invece dovremmo sporcarci le scarpe". Al convegno hanno partecipato anche Mauro Paissan, componente dell'Autorità garante della Privacy, e Ottavio Olita (Articolo 21) che hanno sottolineato il rischio di carenza di senso della solidarietà e "i milioni di migranti - ha sottolineato Paissan - che in Italia non sono rappresentati sulla stampa".
 
"Dovremmo recuperare la dignità della nostra professione - ha spronato i giornalisti Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa - e per farlo dobbiamo poter incidere sull'informazione, condizionata dai poteri forti". Il responsabile della comunità "La Collina", don Ettore Cannavera, ha poi citato l'esempio della guida di "Redattore Sociale" che dovrebbe essere diffusa e utilizzata nelle redazioni, mentre per Lucia La Corte, presidente del Tribunale per i minori "sono ancora troppe le volte che la stampa dimentica le regole a protezione dei minori, i più indifesi ed i più esposti". L'appuntamento diventerà annuale, come annunciato da don Cannavera, perché trasformando quello che è nato come un convegno in qualcosa di più simile ad un seminario di approfondimento sulla salute dell'informazione sociale nell'isola, ancora molto carente nelle pagine dei giornali. (fp)