Duecento giornalisti a lezione di sobrietà dell'informazione

28nov2011
Chiusa l'edizione 2011 del seminario di Redattore Sociale. La lezione del filosofo Achille Rossi: "Viviamo in un mondo impossibile, dobbiamo abbandonare definitivamente l'idea di crescita"

CAPODARCO DI FERMO - Successo per l'edizione 2011 del seminario di Redattore Sociale dal titolo "Bulimie. Dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell'informazione", che si è chiusa ieri a Capodarco di Fermo, con la presenza di circa 200 giornalisti da tutta Italia. Il seminario si è aperto con il ricordo di Roberto Morrione, uno dei migliori giornalisti della Rai scomparso pochi mesi fa, ricordato dall'amico e collega Ennio Remondino. A seguire la lezione di Achille Rossi, filosofo esperto del pensiero di Maurice Bellet e Raimon Panikkar e fondatore della rivista politico-culturale l'altrapagina, intervistato da Giulio Marcon, coordinatore della campagna "Sbilanciamoci!".

"Noi viviamo in un mondo impossibile sotto il profilo etico, ecologico e spirituale: la metà dell'umanità vive in condizioni sottoumane, l'equilibrio ecologico si è rotto con la conseguenza che il clima è impazzito e la società produce persone sempre più avide e aggressive", ha spiegato Rossi. Secondo il filosofo, "non è possibile continuare così, perché il pianeta non ce la fa". Quello che raccomanda la Banca mondiale, e cioè che dobbiamo crescere del 3% entro il 2050, "è un delirio". Al contrario, "noi dobbiamo prendere definitivamente congedo dall'idea di crescita e sviluppo". "Questo non è facile - sottolinea Rossi - perché l'archetipo della crescita è radicato in noi, per questo serve un'intuizione più forte: ascoltare il divino, coltivare l'umano". Si tratta di avere una "visione più profonda della vita che prende sul serio l'impossibilità di crescere, che privilegia la qualità e non la quantità".

Per Rossi, c'è un aspetto positivo nella povertà: "In una civiltà in cui tutto è occupato da cose, in cui tutto è stato oggettivato, non c'è più spazio per la relazione, che è invece la più grande ricchezza dell'essere umano. La povertà ha questo pregio: fa recuperare la relazione". Dal concetto di povertà a quello di frugalità: "Ho paura dell'austerità imposta dai governi, l'austerità imposta non funziona. Bisogna invece riscoprire il senso del limite perché è proprio la mania di onnipotenza che ci fa male come nel caso della Banca mondiale che parla di crescita senza guardare la realtà".

Il concetto di frugalità può essere esteso anche ai media: "L'abbondanza di notizie rende la comunicazione inutile, spesso scrivere diventa semplicemente riempire un foglio, senza pensare a ciò che si scrive. Invece un'informazione frugale, sobria è quella che riscopre il silenzio, il dialogo". Per Rossi il concetto di frugalità è preferibile a quello di "decrescita", che resta nell'orizzonte dello sviluppo: "Quello che serve è una nuova civiltà che i cittadini sono chiamati a costruire rimettendo al centro i beni comuni. Alla base di questa nuova visione c'è la considerazione che le cose umane non sono in vendita, a partire dall'amore e dalla fede e che il mercato non è altro che un grande mito".

Guarda il video con l'intervento di Achille Rossi