Lgbt, "serve più formazione per tutti i professionisti"

22ott2013
A dirlo sono l’assessore Agnese Ciulla e il presidente dell’ordine dei giornalisti Riccardo Arena in occasione del IV seminario Lgbt "L’orgoglio e i pregiudizi" organizzato da Unar e Redattore Sociale: "Non solo i giornalisti devono crescere"
PALERMO – Incentivare e curare a più livelli la formazione sui temi Lgbt partendo da tutte le categorie professionali oltre che dai giornalisti. Da questa affermazione è partito il IV seminario sul tema Lgbt tenutosi questa mattina nella sala delle carrozze di Villa Niscemi di Palermo. “Il linguaggio è determinate per la crescita della nostra società – afferma l’assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla nel suo intervento di saluto -. Dal linguaggio può cambiare completamente l’approccio che si ha su questo tema. Proprio per questo occorre fare un’azione di sensibilizzazione e formazione a più livelli che riesca a coinvolgere diverse figure professionali che oltre ai giornalisti sono i docenti, gli assistenti sociali ed altri operatori di vario livello. Il lavoro dei giornalisti è però molto importante perché da loro deve essere trasmesso il rispetto della persona nel suo complesso”. 
 
“In particolare, il lavoro che stiamo facendo con tutto il movimento Lgbt è di identificare quali possono essere i percorsi migliori da adottare rispetto alla strategia nazionale – aggiunge l’assessore -. Vorremmo lavorare, infatti, a dei percorsi legati soprattutto alla formazione a partire dal personale comunale e di chi ha a che fare con bambini, ragazzi e giovani. L’obiettivo è quello comunque di garantire ai bambini quella giusta serenità  inserita all’interno del loro sistema familiare. Saremo presenti in più realtà  al fine di capire quali servizi di supporto sono necessari nell’ambito dei servizi integrati”.
 
“La formazione riteniamo che sia il primo aspetto da curare per agire contro ogni forma di discriminazione – sottolinea Marco Buemi, esperto dell’Unar -. Dalle nostre ricerche si rileva proprio un aumento costante del fenomeno delle discriminazioni. In Italia sono più di 1400 le segnalazioni di cui la maggior parte è legata alle denunce sulla discriminazione sessuale. Un dato che ci ha fatto riflettere molto e che ci ha indotto ad agire a partire dalla formazione dei giornalisti. Costruire carte deontologiche nuove non serve ma occorre lavorare nelle redazioni per favorire un cambiamento del linguaggio dei media.  Il cambiamento culturale e sociale del nostro Paese passa inevitabilmente dai media”.
 
“I giornalisti oggi vanno adeguatamente formati e sicuramente lavoreremo per questo anche in Sicilia - afferma il presidente dell’ordine Riccardo Arena -. Per questo  credo che uno degli argomenti da affrontare con i colleghi sarà proprio anche l’approccio alle tematiche Lgbt.  Sicuramente non servono nuove carte ma invece un maggiore lavoro di formazione che allontani nell’esercizio della professione pregiudizi e preconcetti difficili spesso da abbattere. Anche la città di Palermo sul piano della sensibilizzazione generale al tema sta crescendo e una prova c’è stata data dall’ultimo Gay Pride”. (set)