“Manutenzione delle parole”: on line il blog di Parlare civile

10apr2013
Il programma del seminario del 18 aprile a Roma, dedicato al libro di Redattore Sociale. Intanto apre parlarecivile.it: per ora è un blog, da settembre diventerà la versione internet del manuale per “comunicare senza discriminare”

Roma - "Non esistono parole sbagliate. Esiste un uso sbagliato delle parole" .E' la frase riportata sul retro di copertina di "Parlare civile" (Bruno Mondadori), il libro che verrà presentato in anteprima il 18 aprile a Roma nel terzo seminario di formazione per giornalisti organizzato da Redattore Sociale, e per il quale apre oggi il blog www.parlarecivile.it.

E sarà proprio dell'autore di quella frase, il prof. Enrico Pugliese, uno degli interventi di discussione attorno all'opera, come si evince dal programma appena diffuso della giornata tutta dedicata al "comunicare senza discriminare" o, per dirla con il sottotitolo scelto dagli organizzatori, al "giornalismo e la manutenzione delle parole".
Il seminario inizierà alle 9 con tre interventi introduttivi: quello di Giulio Marcon, presidente del comitato tecnico scientifico della Scuola del sociale della Provincia di Roma, ente che co-promuove e finanzia l'intera iniziativa. Toccherà quindi a due rappresentanti del sindacato dei giornalisti, il segretario di Assostampa Romana Paolo Butturini (promotore tra l'altro di una recente guida sul linguaggio riguardante i Rom) e il neo segretario dell'UsigRai Vittorio Di Trapani. Successivamente è prevista la presentazione vera e propria da parte dei due coordinatori, Stefano Trasatti di Redattore Sociale e Antonio D'Alessandro dell'associazione Parsec, rappresentanti delle organizzazioni che - con il finanziamento di Open Society Foundations - hanno realizzato il libro e stanno mettendo a punto la sua versione web prevista tra settembre e ottobre 2013.
Dopo Pugliese toccherà a don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco e editore di Redattore Sociale: commenterà un emozionante monologo intitolato "Il mio nome sul campanello". Quindi spazio ai commenti di due enti che hanno seguito la genesi del libro: l'Unar con il direttore Marco De Giorgie l'Ordine nazionale dei giornalisti con il presidente Enzo Iacopino.
La seconda parte della mattinata sarà dedicata a una tavola rotonda sul "Peso delle parole", condotta dal direttore di Internazionale Giovanni De Mauro e con le voci di Loredana Lipperini, scrittirice e conduttrice di "Fahreneit" su Radio Tre, e di Annamaria Testa, una delle più note esperte di comunicazione creativa e di pubblicità. Qui anche i primi interventi delle autrici dei testi di "Parlare civile" - Raffaella Cosentino, Federica Dolente e Giorgia Serughetti - che saranno invece protagoniste nell'intera sessione pomeridiana, dalle 14.30 alle 17, dedicata a "Domande e risposte sulle parole. Casi, provocazioni e dibattito". Un botta e risposta con il pubblico, moderato dal prof Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto" e da sempre in prima fila nella promozione dei diritti e contro le discriminazioni.

"Parlare civile" è un manuale sui principali temi a rischio discriminazione e il linguaggio per parlarne. Un viaggio in 8 capitoli alla ricerca della comunicazione più precisa e accurata su Disabilità, Genere e orientamento sessuale, Immigrazione, Povertà ed emarginazione, Prostituzione e tratta, Religioni, Rom e Sinti, Salute mentale; un minidizionario di 25 parole chiave a cui se ne legano quasi 350. Sarà in libreria dal 19 aprile. Una versione più ampia e aggiornata andrà on line tra settembre e ottobre 2013.

Il seminario del 18 aprile si svolgerà presso "Porta Futuro" nel quartiere Testaccio. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento dei posti, previa iscrizione obbligatoria a partire da questo link. La giornata sarà seguita con una diretta Twitter su @redattoresocial , #parlarecivile. I video di tutti gli interventi saranno disponibili subito dopo l'incontro sul blog e sul sito www.giornalisti.redattoresociale.it.

Per informazioni: tel. 0734 681001 - E-mail: giornalisti@redattoresociale.it.