Crisi umanitarie, solo 4% di spazio nei tg. Ma spopolano le curiosità sugli animali

26giu2013
Rapporto di Msf. Nel 2012 il dato più basso di attenzione dal 2006, mentre grande spazio è dato alla crisi economica, ai Maya e alle curiosità. Ma secondo un sondaggio Eurisko, il 63 per cento degli italiani vorrebbe essere più informato su questi temi

ROMA - Da dimenticate a invisibili. Le crisi umanitarie stanno inesorabilmente scomparendo dai telegiornali italiani. Nel 2012 i servizi dei tg dedicati al tema sono stati solo il 4 per cento, il dato più basso dal 2006, mentre spopolano le curiosità del mondo animale. A lanciare l'allarme è il nono rapporto "Le Crisi umanitarie dimenticate dai media 2012", presentato oggi a Roma nella sede dell'Associazione stampa estera da Medici senza frontiere. La ricerca, realizzata in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia, quest'anno è accompagnata da un sondaggio d'opinione curato da Gfk Eurisko, che sottolinea come nonostante il silenzio dei media, gli italiani vorrebbero più informazione su questi temi.

In un anno solo sette news su Aids, tre sul Congo e due su Haiti. L'indagine prende in esame la copertura delle crisi umanitarie nei principali notiziari (prima serata) della televisione generalista (tre della tv pubblica e quattro della tv privata). E sottolinea che in un anno i tg della sera hanno dedicato solo sette servizi all'Aids: di essi soltanto 2 in occasione della Giornata mondiale dell'1 dicembre. Fra i dati più emblematici: 3 notizie sulla Repubblica democratica del Congo, dove non cessano le violenze nelle aree del Kivu; 4 i servizi sul Niger, piegato dalla malnutrizione; 2 notizie sulla martoriata popolazione di Haiti e 2 sulla Mauritania; l'Iraq, che gli anni scorsi ha avuto grande spazio nell'agenda dei notiziari, nel 2012 ha avuto 12 notizie. Il Sudan e il Sud Sudan trovano spazio in 17 notizie, in alcune di queste solo per la presenza di personaggi famosi.

Profezia Maya, emergenza freddo e curiosità sugli animali spopolano nei tg italiani. Lo scenario generale delle notizie nei tg del 2012 è, invece, caratterizzato da un'inevitabile accentuazione dell'attenzione alla crisi economica in Italia e in Europa e di conseguenza della politica, tanto da ridimensionare anche le soft news (curiosità, gossip, costume). Tuttavia, la pagina di "Curiosità e costume", seppure in diminuzione, occupa il 6 per cento del totale delle notizie. Se le "crisi umanitarie nel mondo" trovano sempre meno spazio, la "fine del mondo" profetizzata dai Maya ha invece meritato 30 notizie. La classica "emergenza freddo", con l'arrivo dei malanni di stagione 39 notizie. Tuttavia sono le curiosità del mondo animale a ricevere una grande attenzione: ben 70 notizie in 12 mesi di informazione serale. Vere e proprie curiosità non trovano spazio nei tg degli altri paesi europei. Dal confronto con i notiziari di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna emerge inoltre la maggiore attenzione che i notiziari europei dedicano alle crisi umanitarie internazionali, rispetto a quelli italiani che hanno molte similitudini con i tg spagnoli.

Il 63 per cento degli italiani chiede più attenzione per le crisi umanitarie e meno gossip. Nel rapporto sono evidenziati anche i dati di un'altra ricerca commissionata da Msf all'Eurisko, dove si rileva che il 63 per cento della popolazione italiana desidera ricevere dai media più informazioni sulle emergenze umanitarie. Secondo un sondaggio d'opinione effettuato nel maggio 2013, il 78 per cento del campione considera eccessiva la quantità di notizie sul gossip e il 64 per cento considera sia presente troppa politica, mentre il 60 per cento chiede maggiori informazioni sul lavoro delle organizzazioni umanitarie e sul modo in cui poter dare il proprio contributo.

De Filippi (Msf): "Situazione in netto peggioramento. Inaccettabile". "Ogni anno stiliamo la lista delle crisi dimenticate con un augurio: che l'anno successivo sia vuota", sottolinea Loris De Filippi, presidente di Msf Italia. "La situazione è in netto peggioramento. La voce delle vittime delle crisi umanitarie non raggiunge gli italiani, perché i media ne parlano sempre meno. Il 2012 è stato l'anno peggiore: contesti come la Repubblica Centrafricana o alcune malattie tropicali sono stati del tutto dimenticati. L'Aids è pressoché sparito. Esiste un significativo squilibrio tra le sofferenze delle popolazioni e la copertura data dai media, in particolare dai tg". Secondo l'associazione "il quadro è inaccettabile": per questo nel corso della presentazione del rapporto è stata lanciata l'iniziativa di una "Lettera aperta" in cui si  chiede ai responsabili dei media e dei principali Gruppi editoriali del paese, di portare le "Crisi dimenticate" all'attenzione pubblica.  "Chiediamo ai media italiani di non chiudere la porta a un mondo che è sempre più vicino a noi ed è sempre più importante comprendere e raggiungere", conclude Loris de Filippi. (ec)