A Pietro Mecarozzi il premio Roberto Morrione

02nov2021

Premiata l'inchiesta "Maremma Felix" sulle infiltrazioni mafiose in Toscana. Riconoscimenti  anche a Sigfrido Ranucci per Report e Cecilia Strada per ResQ, People saving people. Il premio per il giornalismo investigavo festeggia 10 anni

Con l'inchiesta “Maremma Felix” sulle infiltrazioni mafiose e l'invasione degli oligarchi russi nella Maremma toscana, Pietro Mecarozzi vince il premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo, che ha chiuso la sua decima edizione sabato 31 ottobre con la premiazione tenutasi in Ogr-Torino e condotta da Marino Sinibaldi. La giura ha scelto di premiare Pietro Mecarozzi, con tutor giornalistico Danilo Procaccianti, “per aver illuminato, con coraggio e determinazione, un territorio apparentemente sano e immune dalla tradizionale presenza mafiosa, attraverso un racconto brillante e meticoloso che scava nelle viscere di una Toscana sconosciuta diventata ormai terreno di espansione criminale, strisciante e silenziosa.”
Sono arrivate in finale cinque inchieste: “Kebab, Spie e Libertà” sulla repressione della Turchia verso i suoi oppositori in Italia e in Austria, di Tobias Hochstöger, David Ognibene, Arianna Organtini, finalisti categoria video, con tutor giornalistica Laura Silvia Battaglia; “La Congiura Del Silenzio”, podcast sull’omicidio del giornalista Antonio Russo, di Jacopo Ottenga Barattucci, finalista categoria multimediale, con tutor giornalistica Barbara Schiavulli; “ Via Del Ritorno”, sulle violazioni dei diritti umani nella rotta migratoria tra Tunisia e Italia, di Giovanni Culmone, Matteo Garavoglia, Youssef Hassan Holgado, finalisti categoria video, con tutore giornalistica Francesca Mannocchi; e “Sentinelle”, sui cittadini e le cittadine che monitorano e combattono gli impatti del petrolio in Basilicata, di Anna Berti Suman, finalista categoria multimediale con tutor Giampaolo Musumeci. 
 
Durante la serata Sigfrido Ranucci, autore e conduttore di Report Rai3 e vice direttore di Rai3, ha ricevuto il Premio Baffo Rosso 2021 con la seguente motivazione: “Ha cominciato dal basso, una lunga gavetta. Un processo che lo ha condotto a conoscere, fin nei dettagli più minuti, la complessa macchina della suggestione televisiva. Ha unito questa esperienza al coraggio civile del giornalismo più autenticamente rivolto alla scoperta della verità. Al fianco di Roberto Morrione svelò al mondo l'uso del fosforo bianco su Fallujah da parte degli USA, nella guerra contro l’Iraq nel 2004. Riportò alla luce l'ultima, negletta intervista al giudice Paolo Borsellino, trucidato dalla mafia nel 1992. Ha ricevuto in eredità la responsabilità di Report Rai3, che tuttora conduce con mano sicura attraverso le strette maglie del più che rigoroso giornalismo d'inchiesta. È così che ha saputo valorizzare e difendere, con dedizione e tenacia, il ruolo del servizio pubblico nell'informazione, senza soggezione verso poteri e potenti.” La responsabile di ResQ – People Saving People Cecilia Strada ha ricevuto il riconoscimento “Testimone del Premio Roberto Morrione “perché racconta con professionalità e impegno il dramma vissuto dai migranti nel Mediterraneo Centrale e il lavoro concreto dei molti che si ostinano a non lasciarli morire in mare.” Con un progetto di inchiesta sulla condizione degli anziani durante l’epidemia di covid-19, Francesco De Augustinis ha vinto il bando speciale Oberon Media per il decennale del Premio Morrione.