I Redattore Sociale 27-28 maggio 1994

Redattore Sociale

Un foglio non giudica

Intervento di Simona Ferraresi

 

Simona Ferraresi*

"L'anno scorso ho scritto il libro "Come il cielo" edito dalla Cooperativa editrice "Sensibili alle foglie" di Roma. Ho l'Aids conclamato, in teoria sarei già una malata terminale da tre anni o forse più. Però è successo che l'anno scorso mi hanno sbattuto in faccia questa realtà, mi hanno detto che potevo avere un giorno, una settimana di vita. E questo mi ha portato ad una sofferenza che è indescrivibi­le, talmente profonda da non riuscire a comunicarla con le parole, anche se avevo vicino delle persone molto care, molto affettuose.

Perché quando si è sofferenti in maniera così pro­fonda si è soli, e allora solamente un foglio, solamente la biro potevano essere i miei interlocutori. Anche perché un foglio non ti giudica, non ti critica, non piange e c 'è sempre, di giorno, di notte, se t'arrabbi lo puoi strappare, buttare via.
Scrivere per me era la cosa migliore da fare. Poi in effetti ho visto la fine di questo libro, la sua pubblicazio­ne, e per fortuna sono ancora qui. Questo libro non è un piangersi addosso ma è semplicemente un vedere come è cambiata l'ottica sulla vita, sulla morte, sulla sofferen­za, sull'amore. Da quando sono in queste condizioni, da quando ho cominciato ad avere la consapevolezza atroce della mia situazione, il libro mi ha portato a girare in tutta Italia, a far le presentazioni e ad occuparmi anche in prima persona di tutto quello che riguarda l'Aids. Io non sono in nessuna associazione. Io dico sempre che rappre­sento me stessa e basta. Però vorrei dire che veramente le cose sull'Aids hanno raggiunto un livello di schifo inaccettabile.

Una lacrima sul viso?

Voi sapete benissimo tutte le storie che sono state dette in passato su questa malattia: due anni fa un articolo su un quotidiano di Milano s'intitolava "Una lacrima sul viso" e diceva che anche nella lacrima era contenuto il virus dell"HIV. Se voi baciavate una persona ad un funerale e una vostra lacrima incrociava una lacrima dell'altra eravate fritti. Delle cose spaventose, senza alcun fondamento scientifico, sono state dette sull'Aids.
L'OMS, che non sono gli ultimi cretini di questo mondo, già da anni dice che l'unico modo di contagio è quello del sangue oppure del rapporto sessuale, e poi anche quello è molto difficile. Allora io vorrei dire: forse voi sapete che c'è un virologo americano che si chiama Peter Duesberg, il quale dal 1988 dice che l'Aids non è provocato dal virus dell'HIV. Dice cioè che c'è questo virus ma da solo non basta a provocare la morte, ci sono altre con-cause. Ora questo Duesberg in America dopo anni è riuscito a trascinare con le sue teorie oltre il 50% dei ricercatori CDC americani, che sono quelli che studiano l'Aids. Tra l'altro, tra questi ricer­catori, ci sono tre premi nobel.

"E se qualcuno fa l'eretico..."

La vecchia teoria della medicina ortodossa, secondo cui Aids = Hiv e l'Aids si può bloccare in parte col farmaco Azt, viene portata avanti ormai solo in Italia e solo in alcuni ospedali d'Italia. Ad esempio il professore dove vado io a Bologna mi ha detto di smettere qualsiasi terapia. Qui in Italia abbiamo questa "equipe" - parlo di De Lorenzo, Poggiolini e purtroppo Aiuti - che ci danno farmaci. Aiuti prende i soldi dalla casa farmaceutica Welcome che in Inghilterra è stata denunciata ed è sotto querela. Io non voglio dire che ha ragione l'uno o l'altro: io faccio l'ammalata e non il giudice.
Il Corriere della Sera, unico giornale in Italia, fece un 'intervista a Duesberg in cui gli fece esporre tutte le sue teorie e io ho pensato che, alleluja, finalmente qualcuno si sveglia! (Tra l'altro, calcolate che negli Stati Uniti quasi più nessuno prende l'Azt, che oramai il preservati­vo se lo son dimenticati perché hanno capito che è una cosa molto più ristretta e non così allarmante come sembrava i primi tempi). Il Corriere della Sera, dicevo, fa questo articolo; dopo due settimane Aiuti parte al contrat­tacco dicendo che un giornale serio come il Corriere della Sera non si doveva permettere di dare la parola ad un eretico del genere, che invece è il più grande virologo mondiale. Questo a me non piace: non so se ha ragione Aiuti, non voglio mettere il naso su questioni scientifi­che, a meno che non riguardino il fatto che la stampa italiana non debba essere libera di dare spazio ad una persona, che sicuramente è un esperto, e di fargli dire le sue teorie...

12 anni

In 12 anni la medicina ortodossa non ha trovato niente. Le teorie che si son dette fino adesso non han portato niente; in questi 12 anni sono morte migliaia di persone, anche miei amici, gente che aveva 30 anni, e quindi è ora di darci veramente un taglio.
Abbiamo fatto un congresso internazionale a Bolo­gna, due settimane, fa, e abbiamo chiamato questo Due­sberg; assieme a lui c'era un'avvocatessa inglese che ha fatto la causa contro la Welcome, è venuto Vetere dell'univer­sità di Roma e altri luminari di medicina da tutto il mondo. Abbiamo chiamato anche Aiuti che non è venu­to. Abbiamo fatto la conferenza stampa, prima del convegno, son venuti 4 o 5 giornalisti anche di testate importanti: sapete che articoli sono usciti? Un trafilettino sul Manifesto. Basta, solo quello per quattro ore di conferenza stampa. Una cosa a livello mondiale boicot­tata completamente: al congresso non è venuto nessuno. Tra l'altro, le difficoltà che abbiamo avuto ad organizzare quel congresso... Di soldi non se ne sono visti, mentre i congressi che fanno i medici che appartengono alla lobby scientifica possono usufruire di miliardi. Ed è una cosa schifosa.

"E' ad un congresso. In Louisiana..."

Un mese fa io telefono al mio professore e l'impie­gata mi fa: non c'è, è ad un convegno in Louisiana. Va bene, quando torna? Tra due settimane. Dopo due setti­mane io telefono e dico al professore: allora ci sono delle novità? Eh no, nessuna, dice lui. E allora che siete andati a fare due settimane in Louisiana? E noi vi abbiamo pagato il viaggio e due settimane di soggiorno per non risolvere niente? Potevate farvi una telefonata per sapere se c'erano novità e ognuno rimaneva a casa sua, a lavorare. E' scandaloso che queste persone continuino ad andare in giro solo per aumentare il loro prestigio. Io anche al congresso di Bologna ho detto: vorrei che già domattina ci fosse una soluzione. E' ora di smetterla di fare delle chiacchiere: fino a domattina muore un sacco di gente.

Sei sieropositivo? Niente polizza

La stampa peraltro ha una responsabilità enorme in questo senso: solo il 5% dei soldi destinati all'Aids viene destinato alle cure, il 30% alla pubblicità moralistica, terroristica, allarmistica, tipo: Aids, con l'alone intorno, se lo conosci lo eviti... Finora non si è fatta informazione su queste malattie: è stato fatto solo allarmismo e terro­rismo psicologico. Io mi meraviglio che i giornalisti non si sveglino su questa situazione. Solo Avvenimenti oggi pubblica l'articolo su questo convegno, ne pubblicherà un'altro la settimana prossima - se non ci censurano prima.
Sto scrivendo anche articoli a destra e a manca: il 23 febbraio ho scritto un articolo sull'Unità nazionale per­ché eravamo in clima di elezioni ed io ero terrorizzata dall'eventualità della destra al potere. La destra in Fran­cia di Le Pen ha proposto di ghettizzare i sieropositivi in un lager. Ad Aberdeen, in Scozia, e anche in Germania hanno pensato di tatuare i sieropositivi come una volta gli ebrei. Oltretutto noi abbiamo bisogno di pensioni, ecc., e la destra parla di pensioni private: ma lo sapete voi che nelle pensioni private c'è la clausola che se sei sieropo­sitivo non si fa nessuna polizza? Queste cose perché non le dicono i giornalisti? Io nel mio articolo dicevo che se Berlusconi voleva gli ammalati di serie A e di serie B, quando parlava di A e di B, per favore, si limitasse a pensare al calcio. Per questa cosa che non mi sembrava niente di allucinante, mi hanno tagliato metà articolo.

Ma la stampa non lo dice

Si parla tanto di Europa unita, però in Germania, in Francia, in Belgio se ti vuoi curare con l'omeopatia, con l'agopuntura, puoi curarti ed è come se andassi a prendere un'aspirina. In Italia non è così. Siamo obbligati a curarci con quello che ci vogliono dare loro. In Italia siamo così fermi sulla nostra cultura arrogante che tutto il resto ci sembra inferiore. In Cina ci sono due miliardi di persone che si curano con l'agopuntura da che mondo è mondo, non vorranno mica morire! E allora io mi chiedo: dato che la medicina ufficiale non è riuscita a darci niente, perché anche su queste medicine alternative non si fa qualcosa? Non sono cose nuove, però la stampa non si muove assolutamente su questo.
Poi la Tv del dolore, il mostrare tutti questi amma­lati, sofferenti. Io credo che la sofferenza vada rispettata al 100%, perché è facile far vedere uno intubato, uno con la diarrea, ecc. però perché non indagate su cosa c'è dietro quella malattia? Perché non si va a vedere la sofferenza, il fatto che le persone non hanno la pensione? A noi viene data la pensione di invalidità: io sarei un'invalida al 95% però l'unica cosa che posso fare è mettermi a sedere nel posto riservato agli invalidi sui treni perché non mi danno una lira. E come devo vivere? Allora il problema è: come fanno questi ammalati a campare? Gli vogliamo dare una vita dignitosa? Ma se l'8% non ha un posto dove dormire bisognerà parlare del problema della casa e non fare sempre le solite chiacchiere sul poverino ammalato. Questa malattia va rispettata; dietro questa malattia ci sono veramente delle dinamiche sociali, politiche spa­ventose.

Una visita? 650.000 lire

II virus dell'HIV sarà grave, ma ancora più grave di questo virus è la stupidità umana che è arrivata a livelli intollerabili. Senza parlare di tutte le discriminazioni che ci sono nei nostri confronti. Non parlo della discrimina­zione della parolina che viene detta alle nostre spalle, che non mi piace ma lascia il tempo che trova; parlo di cose concrete, delle medicine, degli ospedali. Tempo fa in televisione c'era una trasmissione dove si parlava di Aids e dei medici che prendono un sacco di soldi, anche 350.000 lire al mese per le visite. Io so di un medico a Roma, dove è andato un mio amico, che gli ha chiesto 650.000 lire  per una visita. E questi sono i medici benevoli che si prodigano per i malati, quelli che hanno messo la loro vita al servizio degli ammalati...Volevamo far uscire un articolo di denuncia ma nessuno vuole pubblicarlo. Allora che cosa continuiamo a dire? Finora è stato fatto soltanto allarmismo, nessuna informazione.

Unire i sani per emarginare i malati

D'altra parte le notizie che si sentono alla Tv e sui giornali sono indietro di almeno 10 anni e sono molto strumentalizzate. Anche negli Stati Uniti è così: lì si dedica mezz'ora alla settimana per insegnare nelle scuole come infilare un profilattico; ma credete che dobbiamo spendere così 4 soldi? Ma spendiamoli per le cure, piuttosto. Da noi invece va molto il piagnucolare: in una trasmissione una ragazza cominciò a piagnucolare per il fatto che era stata infettata dal suo uomo. Una cosa strappalacrime e il conduttore della trasmissione che esasperava questa situazione. Poverina, ho pensato anch'io; ma credo anche che ognuno sia responsabile della propria vita e da quando si sa di questa malattia si sa anche come evitarla. Poi, parlandone con alcuni miei amici a Roma, ho scoperto che questa ragazza si prostituiva alla stazione Tiburtina. Io non critico lei, mi sono fatta anch'io dall'80 all'83, non è questo il punto. Il punto è che è stata strumentalizzata la sua situazione per un fine che pur­troppo conosciamo.
Io non so se oggi ci sia ancora bisogno di creare il fatto eclatante che crea coesione tra i sani ed emargina ulteriormente gli ammalati".


* Testo non rivisto dall'autore. Le qualifiche si riferiscono al momento del seminario.