XIII Redattore Sociale 1-3 dicembre 2006

Sotto il tappeto

I giornalisti e il coraggio quotidiano

Sotto i tappeti di casa c'è solo un po' di polvere. Sotto il tappeto dell'informazione c'è tutto quello che ogni giorno, ogni ora, viene scartato dal "sistema dei media". Notizie preziose o sgradevoli, persone, numeri, punti di vista… E poi storie, pezzi di mondo, brani di contesto a volte indispensabili per capire cosa succede.

Nella XIII edizione del seminario di Capodarco si vuole capire che cosa, nel giornalismo, viene spazzato sotto il tappeto. E soprattutto perché: quali convenienze, ragionamenti, meccanismi professionali determinano certe scelte. In economia come in politica, negli esteri come in cronaca.
Quest'anno si concluderà anche la trilogia delle "qualità perdute" del giornalismo: dopo l'ascolto (2004) e la meraviglia (2005), il coraggio. Ci vuole coraggio - che non è avventatezza, né avventurismo - per alzare il lembo del tappeto e guardare cosa c'è sotto.
L'esempio di chi ha voluto correre rischi seri per la propria incolumità, invece che spingere a giudizi frettolosi ("chi glielo ha fatto fare") o a sentimenti di delega, dovrebbe rafforzare una forma di coraggio che è alla portata di tutti i giornalisti: il coraggio quotidiano.
Che può significare anche solo scegliere, con la propria testa, di trattare temi fuori dal consueto, senza limitarsi alle notizie "che hanno tutti". Smettere di ignorare la sofferenza nascosta dietro le svolte grandi e piccole dell'umanità. Immergersi, per capirli, dentro i conflitti con cui conviviamo in casa nostra. O semplicemente raccontare la verità, anche quando non farà piacere leggerla.

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