XII Redattore Sociale 2-4 dicembre 2005

Meraviglia

Presentazione del progetto “Pane e denti, possibilità e strumenti”

Interventi di Stefano Trasatti e Andrea Pugliese

Stefano TRASATTI

Stefano TRASATTI

Responsabile comunicazione di CSVnet, ha fondato e diretto Redattore sociale da febbraio 2001 a marzo 2016 ed ha organizzato dal 1994 al 2016 gli omonimi seminari di formazione per i giornalisti. Ha coordinato i progetti “Parlare civile” (2013) e “Questione d’immagine” (2015), rispettivamente sul linguaggio e le immagini utilizzate dal giornalismo nel racconto dei temi sociali più a rischio di discriminazione.

 

Andrea PUGLIESE

Andrea PUGLIESE

Direttore esecutivo di Conform.

ultimo aggiornamento 02 dicembre 2005

Stefano Trasatti*

Andrea Pugliese è il direttore esecutivo di "Conform", una società di comunicazione e consulenza, capofila del progetto una cui parte è compresa in questa iniziativa; il progetto che si chiama "Pane e denti, possibilità e strumenti", è molto serio e corposo, ha una parte consistente di comunicazione perché è diretta anche ai giornalisti. L'obiettivo è quello di combattere contro il formarsi di meccanismi che inducono al razzismo e alla xenofobia sia nei luoghi di lavoro, ma anche nella comunicazione, soprattutto nella comunicazione. Noi siamo partner con la nostra cooperativa "Stellaria" che è una cooperativa parallela a Redattore Sociale. Abbiamo già organizzato un'altra iniziativa intitolata "Striscia nella notizia" che si è svolta a Roma il 4 novembre.

Andrea Pugliese*

Il progetto, realizzato da Conform, Cenasca, Cnca, Labitalia, Stellaria, Impresa Sensibileè concentrato sull'idea che per fare degli interventi efficaci probabilmente occorrerebbe anche lavorare sul modificare la percezione che i cittadini, l'opinione pubblica, i singoli, le comunità hanno dell'immigrazione e degli immigrati, considerati spesso e volentieri più un problema che un'opportunità, una risorsa anche economica e culturale. Ora chi ha la fortuna di avere degli amici o dei colleghi di lavoro che fanno parte di queste categorie, che è una brutta parola, sa quanto questo sia falso. Il progetto come obiettivo principale ha quello di contrastare questa immagine fuorviante. L a meraviglia non deve essere data dal vedere il mondo con occhi nuovi, ma riuscire già a far sì che le persone ved ano il mondo coi loro occhi. Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione se già si riuscisse a far vedere senza i paraocchi le sue complessità e le sue difficoltà, sarebbe già molto, quindi riuscire a fare piazza pulita di stereotipi e preconcetti. L'azione del nostro progetto si realizza in 4 fasi. La prima fase è legata alla creazione di un partnerariato nel quale vorremmo coinvolgere gli operatori della comunicazione, delle associazioni datoriali e sindacali, per la prima volta anche gli operatori dei servizi per l'impiego, quindi diciamo dell'ex collocamento, che sono un po' gli operatori della mediazione al lavoro, coloro che in prima persona devono lottare contro le discriminazioni e spesso non ne hanno né gli strumenti culturali, né tanto meno normativi. La seconda fase riguarda l'aspetto di rete: c'è già un sito internet di appoggio in due lingue, italiano e inglese, per gli strumenti e le discussioni che anche via forum potranno essere realizzati, e anche schede informative, normative, le buone prassi, le buone notizie di cui talvolta si ha anche bisogno per generare un cambiamento, organizzazioni di eventi, seminari, pubblicazioni. La terza fase è più di approfondimento per gli operatori, quindi a quel punto lì noi speriamo che si sia già sviluppata anche una massa critica di persone a cui interessi ragionare sul tema; la fase di chiusura diventa una fase di disseminazione e dunque di formazione.

Stefano Trasatti*

Che cosa faremo con questo progetto noi? Intanto abbiamo organizzato questo seminario che rifaremo l'anno prossimo "Striscia nella notizia 2" e poi 3 e poi 4 perché non ci fermiamo.
L'idea che ci è venuta è quella di creare a Capodarco quest'anno un nucleo forte di base di giornalisti contro il razzismo sui mass media. Che cosa dovrebbero fare questi giornalisti? C'è anche la possibilità di piccoli incarichi professionali durante la durata di questo progetto, per creare materiale, raccogliere, oppure semplicemente per stare vicini al progetto, producendo contenuti, articoli, collaborando alla divulgazione di queste iniziative e magari fare dei monitoraggi sui media su questo tema. Vi consiglio, inoltre, di consultare il sito che si chiama " Leparolelascianoimpronte.org" che si occupa proprio delle parole che generano razzismo oltre alla rivista "Altri" con cui collaboriamo. Andrea Pugliese trova anche il tempo di scrivere e lo fa anche bene e"Neoconf auto(ritratto) del nuovo conformista" è il secondo libro che ha scritto, lui non vuole presentarlo, perché non c'entra niente con la sua presenza qua, io però l'ho visto e l'ho già comprato. L'ho sfogliato ed è molto divertente, vi leggo solo queste poche righe della quarta di copertina che è fatta molto bene, quindi è sufficiente a spiegare: "Il vecchio conformismo è crollato con il muro di Berlino, con la certezza delle idee forti e le classi sociali. Il nuovo conformista deve invece continuamente adeguarsi ad un flusso di idee deboli, di mode mutevoli, deve mostrare opinioni senza avere idee, deve fingere personalità senza essere una persona. Il vecchio conformista si ritirava con la moglie e i figli a letto alle 11 di sera, il neoconf si sente single anche se è sposato, fa le ore piccole, vuole avere la certezza di apparire senza assumersene la responsabilità, allo stesso modo con cui evade le tasse nella certezza dell'impunità. Il neoconf è nervoso e attento e studia a lungo come comportarsi in pubblico, in ufficio, in vacanza, per risultare integrato ma non impegnato. Il vecchio conformista sapeva a memoria i 10 comandamenti, il neoconf ricorda a memoria i numeri dei suoi 100 canali tv del suo telecomando e non si vergogna quasi (mai). Io sono conformista, che male c'è?"


* Testo non rivisto dall'autore.