XVIII Redattore Sociale 25-27 novembre 2011

Bulimie

Presentazione della “Guida all’informazione sociale on line"

Stefano Trasatti e Frieda Brioschi con interventi di Andrea Fama e Vittorio Pasteris

 
Parte 1
Durata: 15' 37"
 
Parte 2
Durata: 7' 28"
 
Parte 3
Durata: 3' 34"
 
Parte 4
Durata: 8' 01"
 
 
 
 
Stefano TRASATTI

Stefano TRASATTI

Responsabile comunicazione di CSVnet, ha fondato e diretto Redattore sociale da febbraio 2001 a marzo 2016 ed ha organizzato dal 1994 al 2016 gli omonimi seminari di formazione per i giornalisti. Ha coordinato i progetti “Parlare civile” (2013) e “Questione d’immagine” (2015), rispettivamente sul linguaggio e le immagini utilizzate dal giornalismo nel racconto dei temi sociali più a rischio di discriminazione.

 

Frieda BRIOSCHI

Frieda BRIOSCHI

Consulente informatica, è presidente di Wikimedia Italia. E’ stata la prima italiana a far parte del Board of Trustees di Wikimedia Foundation.

ultimo aggiornamento 25 novembre 2011

Andrea FAMA

Andrea FAMA

Giornalista, esperto in lingue e comunicazione. Ha curato un e-book su Open data e Data juornalism nella collana “Gli e-book di giornalismo”, a cura di Lsdi, Festival di Perugia e Simplicissimus.

ultimo aggiornamento 25 novembre 2011

Vittorio PASTERIS

Vittorio PASTERIS

Giornalista italiano. Esperto di media, comunicazione, tecnologia e scienza, tiene conferenze su questi argomenti.

ultimo aggiornamento 25 novembre 2011

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LEGGI IL TESTO DELL'INTERA SESSIONE*

Frieda Brioschi

La Guida Sociale: un ottimo progetto

Ho avuto la fortuna di vedere la Guida Sociale all'anteprima dell'anteprima, perché sono stata qui 2 settimane fa e Stefano me l'ha fatta vedere . A me è piaciuta moltissimo come progetto ed anche come realizzazione. Quando io l'ho vista, seppure ancora vuota, per cui poi mi leggerò con calma i contenuti, ne ho apprezzato moltissimo il taglio e soprattutto l'essenzialità, l'ho trovata molto lineare e semplice. Non servirà a me per quella che è la mia esperienza però l'ho gradita moltissimo. Ho veramente poche cose da dirvi o perlomeno ne avrei tantissime, ma il tempo è pochissimo.

Voi giornalisti avete moltissime responsabilità

Quando ho proposto a Stefano di parlare di Wikipedia ai giornalisti, mi ha detto: che cosa ci vuoi raccontare? Be' un pochino di cose, perché secondo me voi avete una grandissima responsabilità che è quella di fornire delle informazioni corrette e allora siccome alcune delle cose che leggo, scusate, non lo sono, vi do qualche spunto qua e là che secondo me vi può tornare utile.

Wikipedia va usata con scetticismo

Che cos'è Wikipedia? Probabilmente lo sapete o pensate di saperlo: è un'enciclopedia on line scritta da volontari, è aperta, è libera, è collaborativa, significa che tutti quanti possono scriverci sopra, sono liberi di modificare qualsiasi voce esistente, sono liberi di prendere i contenuti e riutilizzarli e come avete visto è gratis e non c'è pubblicità sopra il sito. Questo significa, in poche parole, che qualsiasi informazione troviate su Wikipedia non è attendibile per definizione, poi ci sono anche delle informazioni che sono corrette, questo indubbiamente, altrimenti il progetto avrebbe chiuso un sacco di anni fa, però l'approccio con cui deve essere usata è lo stesso per qualsiasi altro sito di dubbia origine che è presente in rete, ossia con un certo scetticismo. Wikipedia, ahimè o per fortuna, è molto consultata, perché ha una mole di informazioni che inizia ad essere impressionante. L'edizione in italiano inizia ad avere in questo momento poco meno di 1milione di voci, sono circa 900mila e sono in continua crescita, adesso non so quali siano le proiezioni, ma non è neanche essenziale sapere quando taglieremo il traguardo del milione, la cosa che mi preme di più è che le voci continuino a migliorare come qualità dei contenuti, cosa che invece nessuno ci può dire. Quindi, per piacere, quando usate Wikipedia come fonte, non usatela come l'unica a vostra disposizione.

Non copiate da Wikipedia

Per piacere non copiate da Wikipedia. E' una delle cose più fastidiose che esistano a questo mondo, leggere il coccodrillo di qualcuno che è morto e pensare di trovarci delle informazioni utili, per andare poi ad arricchire una voce di Wikipedia e scoprire che è essenzialmente identico alla voce pregressa. E' un'esperienza abbastanza sgradevole che anni fa potevano provare unicamente i wikipediani perché avevano questa mania di navigare nel web alla ricerca di nuove informazioni da inserire nell'enciclopedia, ma che adesso per l'uso che se ne fa della rete e di Wikipedia, si tratta di informazioni a disposizione di tutti quanti, per cui il rimbalzo dall'una all'altra è molto immediato. Questo genera un po' di lamentele tra chi legge i giornali, non tanto tra chi legge Wikipedia, perché tutto sommato si aspettano di trovare lì queste informazioni.

Wikipedia è comunque una fonte di informazione molto utile

L'ultima cosa che vi vorrei segnalare è che, nonostante tutto quello che vi ho detto finora, ritengo che Wikipedia sia comunque una fonte d'informazione molto utile . Stamattina citavo alcuni casi in cui Wikipedia è stata la fonte on line più aggiornata come ad esempio durante lo Tzunami del 2004 oppure durante i fatti di quel college americano quando un pazzo armato ha tenuto sotto tiro gli studenti che, non avendo altro strumento a disposizione, alla ricerca di un mezzo mainstream letto da tutti, usavano Wikipedia. Nel 2004 Wikipedia era uno dei pochi strumenti a disposizione per raccogliere le informazioni che per loro stessa natura erano abbastanza frammentate, quindi convergevano tutte lì sopra; adesso gli strumenti sono molti per cui da un certo punto di vista Wikipedia perde leggermente questa funzione, il che per noi va anche bene perché abbiamo l'ambizione di costruire un'enciclopedia, non certamente un giornale o un notiziario e quindi staccarci un po' dall'attualità ci aiuta. In qualche maniera, comunque, siamo anche vincolati perché gli interessi delle persone partono da quelle che sono le notizie e vengono a cercare un approfondimento da noi o un punto di partenza per andare ad approfondire.

Andrea Fama

Personalizzare e umanizzare l'informazione

Io sarò altrettanto breve, forse di più. Quello che vorrei dire è semplicemente questo: stamattina ho parlato di dati di Data Journalism e quando sono stato invitato a intervenire qui mi è venuto subito un collegamento, cioè che oggi diciamo che l'informazione, in tema anche col titolo di questa 3 giorni, è molto bulimica ossia c'è un flusso d'informazioni senza precedenti. E' anche un'informazione su scala industriale, diciamo un giornalismo su scala industriale, il che ha dei vantaggi, perché mai come oggi abbiamo fonti da cui apprendere e confrontare, ma pone anche sicuramente delle criticità. Una di queste è la necessità in primo luogo di personalizzare questa enorme quantità di informazioni o di dati, ma anche un passaggio ulteriore, ossia cercare di umanizzarla. Umanizzare quindi questa enorme quantità d'informazione e di dati è un passaggio fondamentale che io declinerei su due aspetti: da un lato è quello di trovare l'aggancio con quello che è l'interesse dell'individuo nel momento in cui lo si informa, temi di interesse concreto e non solo di divulgazione; l'altro invece è quello di portare magari anche i temi del sociale, quindi i temi strettamente legati proprio alla persona, di riportarli al centro del dibattito o quanto meno nel dibattito che invece oggi sembra essere, diciamo, polarizzato da 3 o 4 argomenti che dominano l'agenda mediatica e non c'è spazio per il resto per cui magari temi come il sociale devono essere, non voglio dire relegati, però devono ritagliarsi una loro nicchia quando in realtà nicchia non è. Pensiamo ad esempio all'immigrazione, è un tema che investe la vita di ognuno di noi, in ogni città, in ogni paese, per cui non sono nicchie ma comunque non trovano spazio a sufficienza.

La Guida Sociale come strumento per dare maggiore visibilità a temi che ci riguardano tutti

Io credo che l'iniziativa del Redattore Sociale con la guida in formato digitale risponda abbastanza efficacemente a questa sfida e quindi insomma è un'ottima cosa soprattutto per gli operatori, per gli addetti ai lavori e io oltretutto lavoro anche , lo dicevo prima a Stefano, su temi affini per cui me ne avvantaggerò direttamente e ve ne sono grato.
Inoltre è anche un modo per dare maggiore visibilità a temi che in effetti poi ci riguardano, riguardano la nostra quotidianità e spesso magari balzano alle cronache per altre ragioni che magari sono meno più critiche o controverse. E' importante avere un punto di vista obiettivo che si basa anche sui dati e qui nella Guida Sociale ci sono molte schede con dati che fanno luce appunto su alcuni aspetti che sono dati per scontati, quando invece non lo sono affatto.

Vittorio Pasteris

Guida Sociale o Socialpedia

Io questa guida che avete fatto la chiamo Socialpedia . Ho fatto alcune domande a Stefano che riporto a voi nella mia dimensione giornalistica: A - Non si possono auto creare delle pagine? B - Si possono suggerire e proporre dei temi che poi la redazione svilupperà all'interno della stessa struttura?
Io personalmente penso che sia un ottimo lavoro anche per chiarire, come ha già detto Andrea, la dimensione di certi fenomeni su cui ci sono, se vogliamo, informazioni a volte concorrenti e a volte anche un po' artefatte. Poi è chiaro che il lavoro di qualità dell'informazione richiede appunto banalmente del denaro ed è giusto che sia a pagamento.
Con Stefano prima abbiamo fatto anche due ragionamenti sul tema che nell'ultimo periodo sta diventando abbastanza interessante. Nel mio lavoro di ricerca stiamo analizzando quelli che, nel campo delle agenzie stampa, cercano di guardare avanti: il prossimo anno ci sarà una pesante crisi della carta stampata dovuta a vari fattori, la crisi economica e la crisi della pubblicità. Quindi i giornali faticheranno; le agenzie che si nutrono dai giornali, in questo momento bisogna anche dirlo per riconoscerne l'importanza, sono fra i pochi realizzatori d'informazione vera, perché poi i giornalisti prendono l'informazione e la fanno propria.

Si usa molto copiare da Wikipedia anche perché nelle redazioni non esistono delle banche dati.

Come ha detto Frieda, ovviamente, l'addetto ai lavori più autorevole è estremamente corretto, però anche i giornalisti in certi momenti storici hanno una capacità di Ctrl C e Ctrl V sulle pagine di Wikipedia abbastanza imbarazzante . Questo perché nelle redazioni dei giornali oramai non esistono più delle banche dati disponibili in tempo reale, mentre Wikipedia lo è. Oramai però Wikipedia è un contenitore di infiniti contenuti e tra l'altro, ripartendo da quello che diceva Andrea, anche di molti dati che chiamo semi lavorati digitali, cioè dei dati su cui un giornalista o chi per esso, io spererei fosse un giornalista, perché spesse volte mi fa ridere il fatto che i giornalisti non abbiano la cultura di usare dei dati numerici, può fare un sacco di lavori.
L'altro giorno quando è stato nominato il primo governo Monti chiamiamolo così, è successa una bella cosa su Twitter, perché sostanzialmente c'erano molti ministri di cui non si sapeva quasi nulla e la battuta che è girata è stata che neanche i redattori di Wikipedia sapevano chi fossero molti di questi nuovi ministri.

Credo che Wikipedia non sarà mai a pagamento

Quello che mi permetto di dire è: date una mano a Wikipedia, perché poi alla fine della fiera non è un'azienda, si basa sul volontariato o comunque su delle risorse che devono essere inoculate da quelli che stanno nel mondo dei normali , la classica risorsa disponibile a tutti, non a pagamento e non penso che mai la metteranno a pagamento.
Un altro consiglio che vi do è quello di non copiare da Wikipedia gli eventi in corso piuttosto che profili di persone discusse. Ieri ho incontrato a Torino Maurizio Cotogno e mi ha detto, tra le altre cose, che c'è stata una battaglia feroce fra redattori di Wikipedia, gente del mondo esterno, ecc., su certi profili dei politici, uno a caso, l'ex primo ministro italiano, potete immaginare che c'erano delle proposizioni diverse…
Ricordo comunque a tutti, se per caso abbiate delle idee creative e vogliate combinare dei casini su Wikipedia, che il vostro simpatico indirizzo IP da cui avete fatto dei danni, viene simpaticamente loggato cioè registrato, quindi, non verranno a prendervi in prima persona però più o meno sapranno da che parte arrivare.

La versione offline di Wikipedia

Una cosa su cui Wikipedia è ancora un po' scarsa che però per me è favolosa, è la versione off line . In passato c'erano delle versioni off line per Ipad piuttosto che per tablet vari, adesso ce ne son di meno. Io per un certo periodo, per ragioni professionali , ero spesso in treno, così mi ero scaricato la versione off line e la potevo consultare in ogni momento, era come avere un'enciclopedia di N volumi a portata di mano.

* Testo non rivisto dagli autori.